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Sulle strade della transumanza (itinerario a tappe)
Dove vai pastore?
Il mio blog sul pascolo vagante

Chi sono i pastori vaganti?

  Sono i custodi di un’antica tradizione: con le loro greggi, praticano il “pascolo vagante”, un’attività (regolata da precise norme giuridiche fin dal 1954) che comporta lo spostamento quasi quotidiano degli animali alla ricerca di foraggio. Trascorrono la stagione estiva in alpeggio, mentre la condizione di “vaganti” si esplica nelle transumanze da e verso l’alpeggio, ma soprattutto nel continuo vagabondaggio tra le zone di pianura e di collina dal tardo autunno alla primavera. Questi uomini ed i loro aiutanti conducono una vita difficile, scandita dalle esigenze del gregge, dalle stagioni e dalle condizioni atmosferiche. L’apparente libertà senza limiti e senza confini che il termine “vagante” può ispirare nell’ignaro osservatore, in realtà è quindi fortemente ristretta da questi fattori, che sono però intrinsechi del lavoro e non costituiscono un elemento di eccessivo disturbo.

Il moderno pastore vagante sta però assistendo alla progressiva scomparsa degli spazi che gli permettono di esercitare il proprio mestiere.

Molteplici sono le ragioni, tra cui:

-         il divieto emanato da alcuni Comuni di esercitare il pascolo vagante nel loro territorio (anche qualora alcuni singoli proprietari richiedano al pastore di far pascolare il gregge sui loro appezzamenti)

-         il divieto di pascolo nei parchi fluviali (tradizionalmente zone di pascolo e/o abbeverata per le greggi, soprattutto nel periodo primaverile), che sanzionano i pastori con multe di migliaia di euro (a questo proposito, è "interessante" leggere con quale accanimento i parchi attaccano i pastori e disinformano il pubblico su questo tema www.parcodelpo-vcal.it/images/Pubblicazioni/informafiume23%20ottobre2006%20.pdf)

-         la diminuzione delle aree da dedicare a pascolo (sostituite da insediamenti urbani, zone commerciali, ecc…)

-         l’espansione delle vie di comunicazione e la contemporanea scomparsa di quella viabilità secondaria un tempo dedicata anche alla transumanza

-         l’esistenza di leggi “datate” che, se applicate, complicano ulteriormente la già difficile organizzazione del lavoro (dover far timbrare il libretto di pascolo vagante 15 giorni prima dell’ingresso nel Comune, movimentare gli animali a piccoli gruppi e con un consistente numero di persone ad accompagnare il gregge, ecc…)

-    nuove leggi ancora pił assurde, che pretendono che ad inizio stagione un pastore sappia dove condurrą il proprio gregge giorno per giorno, Comune per Comune

-         la ricomparsa del lupo nel territorio alpino

-         il consistente aumento del costo dell’affitto degli alpeggi

Il pastore vagante ed i suoi animali sono invece una risorsa ed un patrimonio importante!

Dal punto di vista storico, sociale e culturale, ma anche economico ed ambientale.

Le pecore, gestite correttamente, condotte da pastori che hanno a cuore il benessere dei loro animali, sono una fondamentale risorsa nella manutenzione del territorio (a costo zero, ripuliscono le aree da erba, cespugli, piante infestanti, senza consumi energetici né rumore, contribuendo inoltre a concimare il terreno e migliorare la vegetazione) e possono anche rappresentare un richiamo dal punto di vista paesaggistico e turistico.

I pastori hanno bisogno del nostro aiuto: sono soli, i tempi della loro attività rendono difficile occuparsi anche di tutte le problematiche emerse negli ultimi anni. C’è bisogno di persone che li affianchino, che dimostrino a “chi prende le decisioni” che la categoria dei pastori è viva ed ha degli amici che sono disposti a supportarli, come portavoce, come tecnici, come testimoni… Se in Piemonte i pastori vaganti sono meno di 50, la loro categoria può però essere aiutata anche da te!

 

Siete interessati ad una proiezione sul tema della pastorizia e pascolo vagante? Contattatemi!

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